Entrata di diritto nella lista delle spiagge più belle del Mondo, splendida e selvaggia, Egremni ha rischiato di scomparire per sempre in seguito ad un violento terremoto che ne ridusse drasticamente l’arenile.
Ma questo non fece altro che aumentarne il fascino e l’aura mistica che la circonda.
Il terremoto portò via la scalinata ricavata dalla roccia che permetteva di raggiungerla via terra e per anni è stato possibile raggiungerla solo via mare.
A cavallo tra il 2020 ed il 2021 venne costruita una nuova scala, ma solo per forti di cuore.
La scala
Egremni è immensa, lunghissima, e dietro il costone roccioso a Sud diventa Wild Egremni, raggiungibile solo in barca e frequentata da nudisti.
Il colore dell’acqua è il classico blu Lefkada che ha reso tanto famosa l’isola, quella splendida armonia tra indaco e varie tonalità di blu che rendono il mare illuminato, come se brillasse di luce propria.
In Inverno la tonalità di blu raggiunge l’apoteosi della magia, tanto da ispirarmi questo video che è tra i più riusciti del canale youtube Lefkada Official e che racchiude l’essenza del blu lefkadiano di cui Egremni ne è la miglior rappresentazione.
Non è semplicissima da raggiungere, partendo dalla capitale ci si inerpica per la splendida strada costiera che si snoda ad Ovest dell’isola.
Si supera la deliziosa Agios Nikitas, un tempo tipico villaggio di pescatori e si continua a salire tra uliveti e villaggi dove ancora si respira un atmosfera antica e dove le strade sono così strette che a tratti senti il bisogno di chiudere gli specchietti passando tra una casetta e l’altra.
In alcuni punti si notano i danni che fece il terremoto, edifici abbandonati con crepe evidenti, strade dissestate, costoni rocciosi franati.
Ma poi guardi ad Ovest e pensi che forse il Paradiso non è solo utopia e che magari in un tempo antico gli Dei dell’Olimpo hanno abitato questo posto mitico.
All’improvviso una vecchia insegna con su scritto Egremni ti fa salire i battiti, sai di esser vicino ad una delle più belle spiagge del Pianeta.
C’è una solitaria Taverna allo svincolo tra la strada principale e quel nastro d’asfalto che ti porterà giù in Paradiso, arredata con gusto e con una terrazza da dove si ha una vista di quelle da incorniciare.
Poi la strada inizia a scendere fino ad un cancello che ne sbarra la via…
Qualche annetto fa
La mia prima volta ad Egremni fu tanti anni fa.
Era Autunno inoltrato, la strada era crollata e c’era un enorme macchina movimento terra abbandonata sul luogo.
Qui le strade crollano piuttosto facilmente, la terra è friabile e le scosse telluriche molto frequenti.
Ero con Alina e con i nostri cagnolini, avanzammo ancora per qualche chilometro fino a raggiungere una piccola radura.
C’era bisogno di tenersi agli alberi per la pendenza, era quasi il tramonto e la luce Novembrina era di quelle che fanno sognare.
Guardammo giù e ci si fermò il respiro.
Egremni
Sua maestà Egremni..(pensai a voce alta, coniando uno degli appellativi più indicati per descriverla)
..selvaggia, immensa, mistica. Il profumo di timo misto ad eucalipto e salsedine, l’inconfondibile profumo dei pini marittimi con le cortecce che sprigionavano resina profumata di cui portai un ricordo appiccicaticcio sulla mano ancorata all’albero, al limite dell’equilibrio.
La tristezza di non poter andare ancora più giù.. levigata dalla felicità nel veder la natura riprendersi i suoi spazi..
Il panorama dall’alto è di quelli che non si dimenticano, un qualcosa che ti entra nell’anima mentre ti si rizza ogni pelo del tuo corpo.
Egremni
Oggi la strada si ferma esattamente in quel punto. Basta parcheggiare all’ombra dei maestosi pini e fare due passi verso Ovest per ritrovare questa radura che rispetto a qualche anno fa ha subito qualche smottamento in più.
Poi è arrivato l’uomo…
Oltre il cancello la nuova pantomima di strada scende ancora, dopo qualche tornante da percorre preferibilmente con un quad si arriva ad un piazzale dove al massimo ci staranno 7 automobili strette strette ed inizia una discesa da brivido.
La nuova scala è paurosa, ancorata nella parete friabile.
A tratti scendendo è ancora possibile osservare i resti della vecchia scalinata scavata nella roccia, vien da pensare come sia possibile costruire una struttura del genere ancorata esattamente dov’è crollata la vecchia….
Non vorrei esser li in Estate, ad arrampicarmi su uno dei 300 e più scalini con il Sole che porta le temperature a livelli da cremazione nella speranza che non arrivi una scossa proprio in quel momento.
No Egremni non è questo.
La mia Egremni
Egremni è una distesa Blu Lefkada che si apre su una lingua di ciottoli sotto un costone bianco come borotalco.
Questa è la vista che ti si para davanti agli occhi quando la raggiungi in barca, meglio se alla vela, con lo sciabordio dell’acqua sotto lo scafo, la melodia del vento tra le sartie ed il canto degli uccelli che ti danno il benvenuto in Paradiso.
Egremni si conquista via mare, quando una volta assicurata la barca all’ancora ci arrivi a nuoto o con un gommoncino e gli ultimi metri li fai camminando sulla battigia a piedi nudi. Lì, ancor più fuori stagione, si ha la sensazione di essere in connessione con lo spirito selvaggio dell’isola.
I sensi tornano a vivere amplificando la loro ricettività: la vista spazia ad Ovest verso l’infinito, con le onde che si infrangono lunghissime e fragorose sui ciottoli cantando il suono del mare.
Ed ancora il profumo di timo, il profumo dello Ionio, il sapore salso sulle labbra, il contatto con la terra nuda e la sensazione di non esser soli a camminare su quella spiaggia eterna, accompagnati da una presenza invisibile ma tangibile che il vostro sesto senso, finalmente sveglio, percepirà.
Sarò ripetitiva, lo so, ma caro Fabio riesci a farci sentire dentro nei luoghi. E penso che anche chi non ha mai visto Lefkada dopo la lettura ci vorrà venire assolutamente. Grazie e al prossimo “viaggio”
Bravo Fabio, sei proprio innamorato dell’isola.
Grazie Claudio, si nota??
Sarò ripetitiva, lo so, ma caro Fabio riesci a farci sentire dentro nei luoghi. E penso che anche chi non ha mai visto Lefkada dopo la lettura ci vorrà venire assolutamente. Grazie e al prossimo “viaggio”
Grazie a te Marzia, è sempre un piacere.
Bellissima, come dici.
Ma molto pericolosa.
Ho avuto un incidente, quasi ci lasciavo le penne lì!